Greg Sand/La fotografia dell’assenza

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Chronicle: Gesture #2

Può la fotografia avere una capacità figurativa tale da raccontare la temporalità dell’esistenza? A questa domanda sembra voler rispondere Greg Sand, artista/fotografo americano che utilizza fotografie ritrovate per esplorare concetti come la memoria, l’assenza, la perdita e la morte. Nei suoi lavori, infatti, queste tematiche emergono attraverso una manipolazione delle immagini che restituisce una connessione quasi surreale tra la figura esistente ritratta nella fotografia e il conseguente vuoto ineluttabile al quale è destinata. Continua a leggere

Hannah Hughes/In the space between.. un’intervista

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Mirror Image #52 (2020), collage

Il valore dell’immagine fotografica rivista attraverso il linguaggio astratto del collage. Le opere dell’artista britannica Hannah Hughes si compongono di parti assemblate e decostruite per approfondire il senso di una moderna cultura visiva che appare più che mai frammentata e artificiosa. Utilizzando materiale ricavato da libri, giornali, immagini pubblicitarie e addirittura cataloghi di aste, il lavoro della Hughes cerca infatti di ri-creare delle nuove forme speculari di altrettante immagini riprodotte, ma che trovano una collocazione analogamente concreta nel mondo materiale.  Continua a leggere

Shira Gold / Ritratti di paesaggi: un percorso intimo attraverso il dolore, la riscoperta, il cambiamento

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Longing (dalla serie Shock)

Shira Gold, fotografa canadese, realizza immagini che nel loro isolamento scenico cercano di combinare aspetti come l’immobilità e la bellezza con quelli del dolore e della sofferenza. Attingendo alle sue esperienze di donna, figlia e madre, Shira affronta le vicissitudini spesso tormentate della nostra esistenza attraverso atti di esplorazione, ri-scoperta e stupore. Continua a leggere

Who’s next?… Ketty La Rocca

Scritto da Valentina Biondini, appassionata di letteratura

La rubrica “Who’s Next?” è dedicata questa volta a una singolare artista italiana che ha operato nel nostro paese tra gli anni ’60 e ’70 del ‘900, per poi cadere nell’oblio almeno fino ai primi anni 2000, quando alcuni studiosi ne hanno recuperato la memoria. Stiamo parlando di Ketty La Rocca, impegnata con il suo percorso ad attribuire all’arte il compito di definire il rapporto con la realtà e con la sua conoscenza. Uno sguardo femminile graffiante, intimo e personale il suo, ma capace anche di tramutarsi in universale. Continua a leggere