Open dialogues: intervista a Chen Li

a cura di Margaret Sgarra, curatrice di arte contemporanea

Tarda Primavera

Artista, calligrafa e grafica, Chen Li ha fatto della parola il fulcro della sua ricerca artistica. Lettere, segni e colori danno forma a un immaginario complesso nel quale si incontrano poesia, riflessione e creatività. In una società dove l’immagine sembra avere un’importanza maggiore rispetto ai contenuti e dove la grafia sembra essere sostituita dal digitale, Chen Li attraverso le sue opere ne protegge l’essenza visiva e la straordinaria bellezza. Continua a leggere

Il silenzio è rumoroso nei dipinti di Savina Capecci

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Imperfect like pure amber

L’universo artistico di Savina Capecci è fatto di colori accesi e potenti, e racconta delle storie collegate alla società contemporanea attraverso una prospettiva ironica, se non addirittura irreale. Nelle opere dell’artista italiana, infatti, i protagonisti sembrano vivere un’esistenza distaccata all’interno di un immaginario che rimane sempre sospeso tra due dimensioni: quella esperienziale e quella naturale. Continua a leggere

Natura e Sacralità: l’arte intimista di Francesca Romana Pinzari

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Hunger (2020),rami di rose, posate d’argento e tovagliolo vintage

Il potere della Natura di autogenerarsi e di imporsi sulla realtà e sull’agire dell’uomo rappresenta una delle principali tematiche affrontate da Francesca Romana Pinzari nel suo percorso artistico. L’artista utilizza una serie variegata di media fra cui la pittura, la scultura, la performance, il video e l’installazione per indagare concetti come la memoria individuale e collettiva, e far emergere storie intime e in qualche modo ancestrali.

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Greg Sand/La fotografia dell’assenza

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Chronicle: Gesture #2

Può la fotografia avere una capacità figurativa tale da raccontare la temporalità dell’esistenza? A questa domanda sembra voler rispondere Greg Sand, artista/fotografo americano che utilizza fotografie ritrovate per esplorare concetti come la memoria, l’assenza, la perdita e la morte. Nei suoi lavori, infatti, queste tematiche emergono attraverso una manipolazione delle immagini che restituisce una connessione quasi surreale tra la figura esistente ritratta nella fotografia e il conseguente vuoto ineluttabile al quale è destinata. Continua a leggere

Hannah Hughes/In the space between.. un’intervista

a cura di Romina Ciulli e Carole Dazzi

Mirror Image #52 (2020), collage

Il valore dell’immagine fotografica rivista attraverso il linguaggio astratto del collage. Le opere dell’artista britannica Hannah Hughes si compongono di parti assemblate e decostruite per approfondire il senso di una moderna cultura visiva che appare più che mai frammentata e artificiosa. Utilizzando materiale ricavato da libri, giornali, immagini pubblicitarie e addirittura cataloghi di aste, il lavoro della Hughes cerca infatti di ri-creare delle nuove forme speculari di altrettante immagini riprodotte, ma che trovano una collocazione analogamente concreta nel mondo materiale.  Continua a leggere