Composizioni sospese tra l’onirico e il simbolico, atmosfere surreali e colori pastello. Immagini delicate, semplici quelle di Marietta Varga, dove il tempo sembra essersi fermato e coincidere con la dimensione della memoria.
Un universo figurativo ideale e retro dal taglio cinematografico che richiama la sensibilità visiva del cinema di Wes Anderson. Nella serie “My Town”, gli scatti di Siófok in Ungheria immortalano i ricordi infantili della sua città natale esattamente come sono idealizzati nella sua mente, suggerendo un senso di nostalgia e perfezione. In “Raw Hill” all’estetica massiccia e monocromatica dell’architettura brutalista si contrappongono le tonalità pastello dei vestiti dei due protagonisti. Le loro pose simmetriche e simboliche animano le smussate geometrie degli edifici, in una danza che mira a valorizzarne la recondita e monumentale bellezza plastica. L’ultimo progetto, “After August chapter 01”, è ispirato alla sua infanzia. Attraverso la ricostruzione precisa di ambienti famigliari in stile anni 70 e 80, la Varga richiama alla mente ricordi che trasmettono un senso di malinconia per il passare del tempo. Atmosfere uniche quelle di Marietta Varga che proiettano lo spettatore all’interno di un’esperienza straniante e irreale, ma al contempo concreta e sbalorditiva.